Avete mai sentito parlare di smart cities? Sono, di fatto, le città del futuro, e in alcuni casi già del presente. In Italia viene da pensare subito a Milano, da sempre pioniera del progresso tecnologico e che ha introdotto il progetto “Milano Smart City”, volto a migliorare la qualità della vita urbana attraverso soluzioni digitali che spaziano dalla mobilità intelligente alla gestione efficiente delle risorse energetiche. Si tratta praticamente di usare l’Intelligenza artificiale, ma anche la robotica, la domotica e altre innovazioni, che attraverso la connessione superveloce 5G possono letteralmente cambiare il volto alle nostre città. Tutto, però, ha un prezzo anche quella delle smart cities è una sfida delicata, ancorché entusiasmante, per il futuro delle nostre società, dell’ambiente urbano e dell’economia globale. In un mondo che affronta le conseguenze sempre più evidenti dell’urbanizzazione selvaggia, del cambiamento climatico e della crescita della popolazione urbana, le città vanno ripensate.
Smart Cities: Un Necessario Cambio di Paradigma
Il concetto di smart city non si spiega solo con la digitalizzazione del sistema urbano, è invece a più ampio spettro una trasformazione del modo stesso in cui pensiamo gli spazi cittadini come luoghi di innovazione, condivisione, inclusione e sostenibilità. Secondo l’Organizzazione delle Nazioni Unite, entro il 2050 circa il 68% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane: un dato eloquente che rende urgente lo sviluppo di città resilienti, sostenibili e capaci di offrire una qualità della vita superiore, o per lo meno che di non diventare invivibili, che è un rischio che si corre. Le smart cities costituiscono dunque un’opportunità non rimandabile per creare, attraverso l’interconnessione, comunità urbane più salubri e sicure. “Le città dovrebbero essere costruite per le persone, non per le automobili”, dice del resto l’architetto danese Jan Gehl. Un concetto apparentemente semplice ma che alla prova dei fatti in pochi di noi accetterebbero, abituati come siamo a stili di vita, come l’utilizzo dell’automobile, che dovrebbero considerarsi superati.
La Situazione in Italia
Anche se il grande pubblico forse non ne è a conoscenza, anche in Italia ci sono le smart cities: sono previste dall’Agenda Digitale Europea e dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR), e in alcuni casi, come la già citata Milano ma non solo, esistono già. Tuttavia, a livello nazionale c’è ancora moltissimo lavoro da fare, in particolare modernizzare le infrastrutture esistenti, migliorare l’efficienza energetica degli edifici e non da meno promuovere una maggiore partecipazione dei cittadini nella gestione urbana, anche per abbattere le barriere culturali.
Le Sfide e le Opportunità del Futuro
Il passaggio ad un modello di centri urbani più inclusivo e sostenibile comporta tre grandi impegni da assumere: investimenti in infrastrutture tecnologiche, formazione di nuovi professionisti del settore e superamento delle resistenze sociali verso l’adozione di nuovi paradigmi urbani e dunque nuove abitudini, nuovi stili di vita quotidiana. Come tutto, però, anche questa è e sarà una grande opportunità più che un problema, come ci suggeriscono le parole della scrittrice Jane Jacobs: “Le città sono il problema naturale dell’umanità, ma anche la soluzione”. Ecco, la soluzione in questo caso è ancora una volta l’innovazione tecnologica, supportata da politiche intelligenti e dalla collaborazione tra pubblico e privato. Già esistono del resto le piattaforme digitali per la gestione dei servizi pubblici, i sistemi di trasporto pubblico automatizzati, i programmi di gestione energetica intelligente e i nuovi modelli di governance partecipativa: in un futuro speriamo non troppo lontano, diventeranno la normalità. In conclusione, le smart cities non sono più solo un’opzione, sono una priorità anche nell’ottica della tanto ricercata sostenibilità, che è il faro contemporaneo delle politiche globali. Il percorso richiede la partecipazione attiva di tutti – governi, enti locali, aziende e cittadini – per costruire dunque un futuro in cui le città non siano più una fonte di inquinamento, disagi e disuguaglianze, ma finalmente e per sempre un luogo di progresso sostenibile e di qualità della vita. Questo è il momento di agire: per sviluppare smart cities che sfruttano la tecnologia per migliorare la qualità della vita, ottimizzare le risorse e ridurre l’impatto ambientale; investire nelle città intelligenti significa costruire spazi urbani più sostenibili, connessi e inclusivi, dove innovazione e benessere vanno di pari passo per un futuro più brillante e vivibile per tutti, proprio per questo abbiamo deciso di far nascere le Task Force Nazionali di scopo/permanenti di CEOforLIFE, che saranno lanciate durante gli awards 2024 e prenderanno avvio con una serie di kick off meeting (giornate nazionali) dal 2025.